Senza dubbio, l’idea di abbinare un viaggio con un impegno sociale per contribuire a migliorare la situazione dei poveri nel mondo è lodevole. Tuttavia, la pratica spesso presenta sfide e complessità che vanno oltre l’intenzione iniziale. E parliamo di viaggiatori o turisti, non persone professionali ufficialmente nel paese.

Il "volonturismo"
Le basi del volonturismo
Le basi del turismo abbinato al impegno sociale sono un concetto d molti anni che spesso può funzionare anche bene, ove culturalmente integrato. Ma se lasciamo il nostro luogo per viaggiare in un paese lontano, quale sarà l’effetto sul turista, quale sul luogo dove fa volontariato.
Il volontario “professionale” è una persona educata nella professione che effettua. Svolge il suo lavoro nel ambito di un progetto, è certificato, ha il permesso di esercitare la sua professione nel paese dove si trova. Fa suo lavoro nelle sue vacanze, come per esempio i “Medici senza frontiera”.
Il “volontario” e una persona che può ma solitamente non esercita una professione legato al progetto, fiera o eventi simili, oppure dopo tanti anni e corsi sono certificati nel loro ambiente, come i volontari della Croce Rossa per esempio.
Il “volonturista” è un turista che viaggia e spera per diversi motivi di migliorare la situazione del paese dove viaggia. Ha limitamente esperienze professionali o artigianali, ma molto entusiasmo.
La base legale
Nelle nostre destinazioni è vietato ai chi entra nel paese con visto turistico (Nepal, Bhutan) o severamente ristretto (Cina, Tibet).
La base reale
Mentre in Cina e sopratutto in Tibet è difficilissimo, in Bhutan è vietato e nel Nepal, nonostante vietato su visto turistico, fra corruzione burocratica e privata, un turista ha poco o nulla da temere e quindi si è sviluppato un mercato del “Volonturismo”.
Leggi che facciamo noi in Corporate Social Responsability
Responsabilità sociale nostra
Navyo Eller, vivendo in Nepal da diversi decenni, ha sempre contribuito a varie iniziative sociali locali, anche prima di avviare le attività turistiche di Navyo Nepal. Dal 1999, insieme a Manju, attivista sociale, scrittrice e femminista, questo impegno si è riflesso nelle nostre iniziative sociali, che abbiamo sostenuto negli ultimi 30 anni.
Sarebbe troppo lungo elencare tutte le iniziative che abbiamo supportato, ma spaziano dai luoghi più remoti dell’Himalaya, come Humla nel estremo ovest a Nawalparasi nel Sud del paese, fino alla valle di Kathmandu.
I Nepal Kids
Nel lontano 2004, abbiamo fondato a Kathmandu un piccolo gruppo di persone private, tra cui Hakku e Anette Wollner, Navyo Eller, Hari Sharan Giri e Christina e Ralf Grossmann. Ad eccezione di Hari, tutti erano vecchi amici del Nepal. Nel 2005, per motivi legali, il gruppo si è trasformato in una organizzazione più formale chiamata Nepal Kids. Questa struttura non funge da Onlus, ma serve a concentrare le donazioni e fornire una base legale per operare. Tuttavia, rimane una libera associazione di persone private.
Ad oggi (2024), Nepal Kids ha costruito ben 6 scuole pubbliche, di cui una per i sordomuti, senza che un euro sia stato speso per “spese operative” o similari. Il 100% delle donazioni è stato destinato direttamente alle scuole, con spese ben controllate grazie a Hari Sharan Giri, che supporta il progetto dal 2005 come coordinatore locale in Nepal.
Iniziative come Rotary Club of Kathmandu Mid-Town
Navyo, fino al 2016 membro attivo del Rotary Club of Kathmandu Mid-Town, ha portato avanti numerose iniziative sociali locali. Tra queste, nel 2012, insieme al Rotary Club of Kathmandu Mid-Town, ha fornito ai Vigili del Fuoco di Kathmandu fra l’altro un camion cisterna, un camion d’emergenza e personale, la più lunga scala girevole per vigili del fuoco (alta ben 30 metri!) della capitale, 2 Jeep Mercedes e 2 pick-up Toyota, oltre a 3 container di ricambi e attrezzature di sicurezza personale.
Abbiamo anche inviato 10 Vigili del Fuoco per un training in Italia di 10 giorni con i veicoli e le attrezzature, prima di portarli in Nepal, dove fino ad oggi sono di prezioso aiuto ai Vigili del Fuoco della capitale.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano, la Città metropolitana di Kathmandu e il Governo del Nepal. Ha inoltre stabilito una nuova struttura per i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino a Bhouda.
Come Rotary in Nepal, abbiamo potuto supportare diverse altre iniziative in tutto il paese. Tra queste, l’educazione professionale per ostetriche nei distretti montagnosi occidentali, che dopo tre anni si impegnarono a rimanere nei loro villaggi per almeno tre anni, con il primo anno pagato come nostro investimento. Abbiamo anche organizzato numerosi campi di salute per la cura del glaucoma, l’igiene orale, problemi specifici delle donne, oltre a iniziative per ripulire fiumi e quartieri e piantare alberi.
Lele Project
Nel villaggio di Lele, situato nella valle omonima a sud-est di Yala (Patan), abbiamo supportato l’acquisto di 20 computer e 5 stampanti per la Sarswoti Secondary School. Questo ha permesso ai giovani studenti di familiarizzarsi con la nuova tecnologia online. Anche se i mezzi si evolvono rapidamente, oggi vengono utilizzati per imparare le basi della programmazione e l’uso dei software più popolari come MS Office e Office Libre.
Abbiamo visitato la scuola diverse volte e, durante questo periodo, il Lele Youth Club locale ci ha chiesto di supportarli nella costruzione di un campo sportivo multifunzionale nel villaggio, su un terreno messo a disposizione dal Comune di Lele. Abbiamo iniziato a supportare anche questo progetto e nel 2014 il campo è stato completato. Durante l’inaugurazione, abbiamo fornito ulteriore supporto alla popolazione anziana con coperte per proteggersi dal freddo invernale, utilizzando i fondi risparmiati dal progetto.
La Janata Primary School.
Questa scuola si trova a Tistung Deurali, a 1906 metri di altitudine e a 51 km a sud-ovest di Kathmandu, lungo la prima “autostrada” del Nepal, il Tribhuvan Rajmarg, che collega la valle con le pianure del Sud e l’India. Per noi, è una piccola strada di montagna.
Per molti anni, abbiamo supportato fino a 200 bambini della etnia Tamang, una delle più svantaggiate del Nepal, nella loro scolarizzazione. Questa scuola governativa elementare istruisce i bambini dai 5 ai 12 anni. Il nostro supporto varia di anno in anno e include la copertura delle spese scolastiche, l’acquisto di materiali educativi, gite scolastiche al museo nazionale e allo zoo nazionale nella valle di Kathmandu, il pranzo a scuola, la costruzione di gabinetti e la realizzazione di una cucina per la scuola.
Il progetto è stato interrotto durante il periodo Covid, ma abbiamo ripreso l’iniziativa quest’anno (2024) per supportare 95 bambini per l’anno scolastico 2024/2025 (anno scolastico 2081/82 fino al 13 aprile 2025). Per il futuro, dal 2025 in avanti, vorremmo acquistare un piccolo terreno nei pressi della scuola per l’educazione agricola e per supportare la cucina della scuola con verdure e frutta, almeno parzialmente. Inoltre, vorremmo realizzare un piccolo campo sportivo sull’unico terreno piatto nei pressi della scuola.
Il grande terremoto del 2015
In seguito al devastante terremoto del 25 aprile 2015, con una magnitudo di 7,8-8,1 gradi (e poi il 12 maggio con 7,3 gradi) sulla scala Richter, che ha causato quasi 9000 vittime e distrutto oltre 21000 costruzioni e monumenti, siamo stati direttamente colpiti, dovendo dormire all’aperto e in tenda per un lungo periodo. Nonostante ciò, abbiamo subito contribuito con il nostro generatore a distribuire elettricità per caricare cellulari e radio ai nostri vicini a Macchegaun e ci siamo occupati dei nostri clienti bloccati in città e anche in trekking.
Non è stato facile occuparsi della propria famiglia e dei clienti (e di altri italiani bloccati) in questa terribile situazione. Sistemati i clienti, ci siamo subito dedicati a cosa potevamo fare per aiutare.
Abbiamo donato la nostra Jeep privata a una Onlus amica per il trasporto di feriti e materiale di soccorso per tre mesi, portando lamiere, medicine e kit igienici per donne. Nel nostro villaggio, abbiamo supportato fra l’altto 20 donne singole/vedove.
Abbiamo tramite i nostri canali un remoto monastero in Tibet, vicinissimo con la frontiera con il Nepal e severamente dannegiato, supportato economicamente.
Abbiamo dimenticato tutto le iniziative che di seguito abbiamo supportato nei mesi e anni a seguire, sostenuto diverse organizzazioni locali e la lista potrebbe continuare ancora a lungo.
L’aiuto per il Covid-19
La pandemia del Covid-19 ha toccato la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Anche noi non abbiamo lavorato per oltre due anni senza alcun sostegno esterno, fortunatamente potevamo contare su interessi bancari del 12-14% annui. Tuttavia, molte altre persone si sono trovate in serie difficoltà. Per questo motivo, abbiamo creato un fondo di supporto per una dozzina di guide culturali e di trekking, oltre che per i portatori che si sono trovati in difficoltà economiche. Pochissimi dei nostri colleghi professionali hanno fatto lo stesso, soprattutto donando dai propri risparmi come noi.
Cosa abbiamo imparato?
Abbiamo imparato che il nostro ruolo non può sostituire coloro che si dedicano a tempo pieno ad aiutare e sono qualificati in ciò che fanno. Non è il nostro lavoro, quindi ci limitiamo a sostenere economicamente diverse Onlus locali quando possiamo.
Progetto per il 2025
Ovviamente non siamo una organizzazione sociale, ma siamo socialmente responsabili e abbiamo deciso di rinforzare il supporto per la Janata Primary School nel 2025, un progetto dove le donazioni arrivano davvero al 100%.
Continueremo anche in futuro ad essere coinvolti nel sociale e solidale, quanto nel nostro piccolo è sempre possibile.
Leggi sotto il nostro commento sul volonturismo
Il volonturismo
Il volonturismo nelle nostre destinazioni Nepal, Tibet e Bhutan è presente solo in Nepal, quindi i commenti si limitano a questo paese.
Il Dipartimento per l’immigrazione del Nepal considera il volontariato come un lavoro e quindi richiede ai volontari di ottenere un visto di lavoro. Il volontariato con visto turistico è illegale e può comportare la detenzione da parte delle autorità di immigrazione, multe, espulsione dal Nepal e lunghi divieti di ritorno.
I turisti del volonturismo
Alcuni visitatori del Nepal desiderano fare volontariato presso orfanotrofi o altre organizzazioni nel tentativo di aiutare le persone svantaggiate, in particolare i bambini. Mentre applaudiamo questo spirito generoso, siamo consapevoli dei rapporti secondo cui molte di queste opportunità, in particolare quelle che coinvolgono il volontariato negli orfanotrofi o nelle “case dei bambini“, spesso non sono enti di beneficenza, ma “mulini di soldi” per organizzazioni, famiglie o clan, creati per attirare donazioni dall’estero.
Molti dei bambini negli orfanotrofi non sono veri orfani e il volontariato presso tali organizzazioni può contribuire indirettamente allo sfruttamento dei minori, creando una domanda di bambini che potrebbero essere vittime.
Molte organizzazioni promuovono viaggi che includono attività di volontariato, ben sapendo che è un’offerta illegale. Da anni si fa business con scuole private e cliniche private, poiché il boom del “fare bene durante le vacanze” è sempre più popolare.
Molti si danno da fare come insegnanti per 10-14 giorni nelle scuole o negli orfanotrofi, ma il vantaggio per i bambini è minimo. I bambini vedono arrivare e partire sconosciuti senza esperienza, con i quali difficilmente creeranno rapporti di fiducia, spesso limitati anche dalla mancata conoscenza linguistica. Rimangono vittime di questi continui cambi di “insegnanti” o assistenti che solitamente non sono nemmeno insegnanti professionali.
Per quanto riguarda gli orfanotrofi, il Consiglio nazionale per i diritti dell’infanzia (National Child Rights Council, NCRC) può aiutare a confermare la legittimità di un’organizzazione e gestisce anche i reclami contro le case dei bambini. Devi essere consapevole che il governo del Nepal ha risorse limitate per monitorare e regolamentare le organizzazioni o i turisti.
Se non sei sicuro di un’organizzazione, potresti prendere in considerazione la possibilità di indirizzare i contributi attraverso un ente di beneficenza nazionale o internazionale rispettabile per evitare la possibilità che il tuo tempo e denaro possano inconsapevolmente sostenere lo sfruttamento dei bambini.
Organizzazioni Nazionali del Nepal competenti:
Social Welfare Council
National Child Rights Council
Ministry of Women, Children and Senior Citizens
Un video interessante da riflettere
Ecco un video interessante e illuminante in merito:
I Was a Humanitarian… and I Regret It
ENGAGE
In Nepal, ci sono migliaia di Onlus (circa 47.000, stima 2018), di cui circa 200 sono internazionali. Tuttavia, molte Onlus estere, inclusi quelle italiane, spesso non sono trasparenti con le loro finanze. Una piccola organizzazione italo-nepalese che opera in Nepal è Engage, fondata da Simone Galimberti di Monza e Kalpana Gurung del Nepal.
La coppia italo-nepalese, grazie alla loro esperienza in progetti passati, ha deciso di intraprendere questa strada. Si occupano di persone diversamente abili, uno dei gruppi sociali più svantaggiati del paese.
https://www.facebook.com/engagenepal/
DOMANDE ?
Se viaggiate con noi, volentieri organizziamo se volete un incontro con le onlus sopra indicate, ma anche con chi vorrete indicarci. Noi supportiamo il contatto diretto, non siamo e non intendiamo essere intermediatori.
Ed è anche importante sottolineare che non offriamo viaggi con stages di “volonturismo”.
Il nostro lavoro è farti viaggiare consapevolmente e responsabilmente.
In ogni caso vorremo sottolineare che non tutte le Onlus sono “cattive”, purtroppo molti però sia locali che internazionali non sono veramente da considerare serie (secondo noi), si occupano più del proprio benessere che dei beneficiari.
È sempre utile informarsi bene in merito prima di donare o far parte delle iniziative in loco.
