Si dice che il turismo responsabile è una forma di viaggiare che si basa su principi di giustizia sociale ed economica, nonché sul rispetto per l’ambiente e le culture.
Ma come definiamo il concetto di un turismo responsabile o sostenibile, ecco qualche spunto nostro per capire la nostra filosofia del viaggiare.

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𝗨𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘁𝗲!

Cosa è il turismo responsabile?

Il turismo responsabile è un concetto astratto e ampiamente discusso, soprattutto nei luoghi dove il turismo rappresenta una fonte di sostentamento fondamentale.

Come definiamo il turismo responsabile?

Secondo alcuni, il turismo responsabile è “il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”. Parole quasi sacre, che non necessitano di ulteriori spiegazioni!

Il turismo è ormai una delle industrie più importanti per molti paesi. Influenza l’ambiente, il tessuto sociale ed economico, coinvolgendo tutti noi, anche chi non lavora direttamente nel settore.

Per noi, il turismo responsabile significa che, insieme, viaggiatori e operatori adottano comportamenti che aiutano a minimizzare l’impatto negativo sui luoghi visitati. Non risolveremo ogni problema, ma possiamo contribuire a preservare meglio ciò che ci circonda, sia a casa che dall’altra parte del mondo.

Il nostro approccio al turismo responsabile non è perfetto, ma è cresciuto organizzando viaggi, spedizioni e avventure. Oggi, come Navyo Nepal, cerchiamo di praticare un turismo che sia un equilibrio tra teoria e pratica, ispirandoci all’ideale della “via di mezzo” del Buddha.

Tutto bene con il turismo responsabile?

Il fenomeno dell’“overtourism” è ormai sinonimo di molte destinazioni turistiche, come Venezia e altre città nel mondo.

C’è anche l’impatto ecologico: pensiamo solo all’impatto dei voli, delle infrastrutture, della produzione e del mantenimento sull’ambiente.

Non siamo qui per cambiare radicalmente il mondo, ma il turismo responsabile può contribuire a mitigare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Non crediamo nei marchi di qualità o nelle certificazioni ecologiche come molti fanno oggi. La nostra esperienza diretta, avendo aderito a diversi “marchi”, ci ha mostrato che abbiamo sempre pagato senza mai vedere un controllo effettivo (almeno a nostra conoscenza). Chi controlla il “controllore di qualità”?

Delusi, abbiamo abbandonato questo strumento perché troppo spesso viene usato solo per fini commerciali.

Allora, cosa si può fare?

Il turismo responsabile è spesso una promessa vuota, con sempre qualcuno pronto a sfruttare la situazione.

Per noi, il turismo responsabile, solidale o rigenerativo significa cercare di minimizzare il danno ambientale oltre l’inevitabile, e incoraggiare il cliente (te) a fare lo stesso.

Significa accettare di dover fare compromessi (non scuse), di non essere migliori degli altri, di poter avere torto e di sbagliare (non siamo “onnipotenti”).

In un certo senso, ci ispiriamo alla filosofia del Regno del Bhutan: quella della Felicità Interna Lorda (FIL). Il Bhutan non sarà perfetto, ma ci piace il concetto che include anche lo stato mentale, i sentimenti e la spiritualità, senza dimenticare che tutti lavoriamo per vivere. Anche per questo mettiamo a disposizione queste pagine.

Leggi sotto i nostri consigli su come viaggiare in modo responsabile!

Viaggiare responsabile è uno dei temi caldi quando si parla del apparentemente inevitabile cambio del clima. Cosa sono i passi praticabile per viaggiare responsabile, (sostenibile o rigenerativo)?

Viaggiare è un privilegio che bisogna non solo godere, ma anche affrontare con un senso di genuina responsabilità, cosi come non buttiamo la spazzatura semplicemente a terra, ma la portiamo al prossimo cestino della spazzatura.

Badare della impronta ecologica richiede solo un po’ di attenzione a noi stessi, al nostro personale impatto.

Assieme, io e tu, possiamo migliorare alcuni aspetti negativi che produciamo nel viaggiare: dai aspetti ecologici fino al comportamento culturale che non è sempre evidente e che stiamo affrontando inadeguatamente contro quanto spesso proclamiamo al bar o sui social media.

Quando viaggiamo, spesso usiamo, anche in mancanza di alternative praticabili, l’aereo, giunti in loco abbiamo bisogno di servizi di base come le strade, l’acqua, alloggi, ristoranti, ospedali e quant’altro. Dobbiamo fare i bisogni privati, lasciamo dei rifiuti e consumiamo energia, usiamo diversi mezzi di trasporto terra.

Viaggiare responsabile: che posso fare?

Se vuoi minimizzare l’impatto tuo personale, non serve molto, la conoscenza che sia a casa che in viaggio non saremo perfetto in termini di eco sostenibilità ma non esclude riconoscere la nostra personale responsabilità verso i luoghi che visiti. 

Più evidente è il consiglio classico di informarsi prima di un viaggio bene sul paese che intendi visitare, sia tramite internet, ma meglio ancora con la lettura di qualche buona guida o libro. Troverai un mare di informazioni!

Per esempio ti accorgerai che c’è un abisso fra il pensiero di un italiano e di un nepalese, cinese, bhutanese o tibetano. Pensa alle differenze sociali e culturali fra Italia e Norvegia, e pensi al Nepal. Quanta differenza!

Rispetterai e apprezzerai molto meglio la cultura e le regole sociali del paese che visiti, anche se non sempre capisci il perché.

Accetti la differenza senza dare giudizio.

Anche se molti comportamenti non capirai, volere “educare” non serve a nulla, non farai rivoluzione nel paese ma ti farai poco popolare. Quanto permesso nella vita notturna d’estate a Rimini, non deve essere permesso in casa di altri.

Ricorda che non si può fare sempre tutto, solo perché siamo occidentali. Ricordati che sei sempre anche un “ambasciatore” del tuo paese. La gentilezza e umiltà sono sempre graditi!

Volare

Per ogni volo, ricordati di compensare la tua impronta ecologica! Oggi si vola a prezzi stracciati con le low cost. Per esempio, solo con un volo da Bergamo a Londra produci circa 245 kg di anidride carbonica, mentre in treno “solo” 33 kg, ben 212 kg in meno… l’aviazione civile contribuisce al 2-2,5 % delle emissioni di carbonio  globalmente.

In un viaggio che ti porta a Kathmandu o Chengdu il solo volo, andata e ritorno dall’Italia, in classe economica produci mediamente almeno 1200 kg di anidride carbonica. È ovviamente solo una parte dei effetti indesiderati, pensa al impatto ecologico del il viaggio da casa fino al aeroporto, della infrastruttura aeroportuale, una fetta della tua impronta ecologica va proprio nel volo e certo non è considerata qui, anche se si dovrebbe includerle nel calcolo.

Possiamo aderire a diverse iniziative a compensare l’impatto del carbonio che produciamo durante un volo, anche se non è la soluzione definitiva o perfetta e spesso si tratta di “truffe” online!

Mitigare l’impatto climatico, aderendo ad una delle molte iniziative “Carbon Neutral” è uno dei modi oggi possibili.

Ecco qualche organizzazione, ma ne trovi altri in rete:

https://www.carbonfootprint.com/calculator.aspx

https://climatecare.org/calculator/

https://www.treedom.net/it/co2

https://co2.myclimate.org/en/flight_calculators/new

https://www.forestepersempre.org/fps/co2/calcolo_co2_aereo.asp


I nostri consigli per un viaggio: facili, pratici ed effettivi

Non è difficile viaggiare responsabile, con pochi trucchi e regole l’impatto tuo sulla bilancia è notevole ! Segui questi facili e provati consigli. 

Scegli per il viaggio, ove possibile, il mezzo meno inquinante (noi lo facciamo), per esempio un treno o vettura invece di un volo.
Nei nostri viaggi, non sempre è possibile, quindi compensare almeno per il volo intercontinentale e/o quelli locali (ci sono molti calcolatori in rete) è un passo importante e giusto. 

Presta attenzione all’ecologia, anche se la gente locale sembra non si interessa molto del sporco che incontri in strada o nella natura. Il tuo gesto silenzioso è un invito ad un miglior comportamento ecologico.

Minimizzi l’uso di plastica, una borraccia e un disinfettante per fare l’acqua potabile in forma di pastiglie o liquido risparmia soldi a te, ma fai molto per la natura. La plastica è globalmente uno dei grossi problemi ecologici!

Portati dei sacchetti (preferibilmente biodegradabile al 100%) con te nel zainetto o borsa di giorno per i piccoli rifiuti che accumuli di giorno: non sempre trovi un cestino per le immondizie. Non salvi molto, ma non contribuisci allo sporco che si critica volentieri.

Usa prodotti biodegradabili al 100% per la tua igiene personale.
Non solo i pesci e la flora dei fiumi e mari ti ringraziano, dai anche un buon esempio ad altri, sei meno meno inquinante e responsabile verso la natura e le generazioni a venire. 

Eviti le bottiglie PET. Usa una borace da riempire con l’acqua per il giorno in albergo, usi disinfettanti per l’aqua. Risparmierai un sacco di plastica nel tuo viaggio!

Risparmia acqua e luce, consumale responsabilmente! Ogni piccolo risparmio va a benefico della comunità e natura. 

Mangia locale
Certo mangiamo volentieri un piatto di pasta, ma preferire la cucina locale può anche risparmiarti tanti soldi. Mangiare nei ristoranti adatti al turismo costa sempre di più, nella cucina locale non troverai troppi gusti abituali, ma scopri un nuovo mondo!

Lodges in trekking (in Nepal)
Ordina preferibilmente piatti uguali o simili
. In tal modo risparmi tempo ed energia al lodge nel cucinare, in quanto il combustibile è prezioso.

Vestiti piuttosto conservativo“, non offendere la gente inutilmente, chiedi se non sai come fare, soprattutto nei luoghi di culto indossa abiti consoni.

Non bisogna fotografare o filmare ogni occasione“, spesso le situazioni richiedono un minimo di rispetto della privacy altrui, pensa a come ti sentiresti al posto della persona se sei seduta davanti a casa tua e un gruppo di stranieri passando ti fotografa come fosse normale. Dopo un po’ ti sentiresti davvero annoiato, non fare uguale.

Evita donare soldi a bambini e mendicanti nei luoghi turistici, spesso sono solo truffe. Il latte in polvere chiesto per un bambino verrà probabilmente scambiato per altro. Dai agli anziani e visibilmente poveri e malati oppure dona a casa tua o in loco ad organizzazioni solidali di cui ti se ben informato sul operativo, evita dare offerte ad orfanotrofi che non conosci bene.

Rispetta i monumenti e la natura: non disegna graffiti su mura e pietre, lascia le piante e fiori al loro posto, non disturba gli animali e mai uscire dai sentieri in alta montagna. Rispetta le regole e consigli dei locali.

In Asia non si regala vestiario usato per vari motivi culturali e anche per scaramanzia, anche se il vero “Made in Italy”, se in buone condizioni, piace ed è accettato. Tuttavia mai regalare calzini e abbigliamento intimo usato. 

Evita il volontario.
È legalmente vietato ai turisti nelle nostre destinazioni. Molte realtà usano il “volonturismo” più per fare soldi e non per migliorare la situazione dei “beneficiari”.
Tanti giovani vanno nelle scuole private, orfanotrofi ad “educare i bambini”, dei quali ne parlano la lingua, ne conoscono il contesto culturale.
Pensa tuo figlio/a scuola e una ragazza non di professione arriva dal Chile che dovrebbe insegnarli per 2 settimane (o due mesi) e poi arriva una nuova dell’Italia e via cosi.
È comprensibile che non può andare troppo bene per i bambini?

Viaggia socialmente responsabile. 
Vero, tutti vorremo risparmiare. Evita il prezzo troppo stracciato, risparmi solo a carico del personale magari sottopagato.
Noi non supportiamo pratiche “in nero” per fare risparmiare, alla fine fai pagare la gente del paese, non pagando le tasse dovute, avrai un piccolo vantaggio, ma danneggi molto la gente del paese.
Nulla viene gratuito, il vestito da 10 Euro prodotto in Bangladesh è solo esempio che qualcuno perde, come molte donne che ogni anno perdono la vita lavorando per pochi dollari… non farti parte del gioco al infinito ribasso.

Non supportare lo sfruttamento dei bambini o delle donne.
Certo spesso i bambini aiutano sui campi dei genitori, ma spesso vengono usati per chiederti elemosine e ricorda che le donne che si dedicano alla prostituzione non lo fanno al 95% dei casi “per piacere” ma per fare soldi.

Compra souvenir artigianali del luogo, evita comprare prodotti industriali importati che imitano i prodotti originali e non compra oggetti che derivino da specie vegetali o animali protette o antichità.

Se viaggi con noi, ricevi dei fogli informativi con consigli utili per un viaggio responsabile.

Come vedi, con pochi consigli è possibile viaggiare responsabile, se viaggi con noi, siamo contenti  ricevi dei fogli informativi con consigli utili per un viaggio responsabile.

Certo molti vorebbero abbinare un viaggio con un impegno sociale per “migliorare” anche nel piccolo la situazione dei poveri nel mondo. Idea lodevole, ma in pratica spesso non risulta poi cosi “utile” ai poveri, ma a chi pretende di darle una mano. Alcuni nostri pensieri in merito.

Avviso:
il Dipartimento per l’immigrazione del Nepal considera il volontariato un lavoro e quindi richiede ai volontari di ottenere un visto di lavoro. Il volontariato con un visto turistico è illegale e può comportare la detenzione da parte delle autorità di immigrazione, multe, espulsione dal Nepal e lunghi divieti di ritorno in Nepal fra l’altro.

Alcuni visitatori del Nepal desiderano fare volontariato presso orfanotrofi o altre organizzazioni nel tentativo di aiutare le persone svantaggiate, in particolare i bambini. Altri cercano di aiutare donando denaro o beni. Mentre applaudiamo a questo spirito generoso, siamo consapevoli dei rapporti secondo cui molte di queste opportunità, in particolare quelle che coinvolgono il volontariato negli orfanotrofi o nelle “case dei bambini“, non sono in realtà enti di beneficenza.

Al contrario, sono imprese a scopo di lucro create per attirare donazioni dall’estero e sostegno finanziario da parte di volontari. Secondo quanto riferito, molti dei bambini non sono orfani e il volontariato presso una tale organizzazione può contribuire indirettamente allo sfruttamento dei minori creando una domanda di bambini che potrebbero essere vittime. Può essere difficile anche per coloro che hanno una significativa esperienza in Nepal determinare quali organizzazioni offrono opportunità autentiche e preziose per volontari ben intenzionati e quali manipolano la buona volontà a scopo di lucro.

Tanti organizzazioni promuovono viaggi che includono attività di volontario con un visto turistico, ben sapendo che sarebbe illegale. Ormai da anni si fa cosi più business con scuole privatecliniche private, poiché  il boom del “fare bene durante le vacanze” è sempre più popolare. Molti si danno da fare come insegnanti (!!) solitamente per 10-14 giorni nelle scuole o in orfanotrofi per dare una mano, ma danno solo una mano ai proprietari e a se stessi, molto minore è il vantaggio dei bambini, che si vedono arrivare e partire sconosciuti con i quali difficilmente creeranno rapporti di fiducia, spesso limitato anche dalla mancata conoscenza linguistica e rimangono anche vittima di questi continui cambi dei loro “insegnanti” o assistenti che solitamente non hanno nemmeno un background come insegnanti professionali. 

Per quanto riguarda gli orfanotrofi o gli orfanotrofi, il Consiglio nazionale per i diritti dell’infanzia nepalese (National Child Rights Council, NCRC) può aiutare a confermare la legittimità di un’organizzazione. Il NCRC gestisce anche i reclami contro le case dei bambini.

Devi essere consapevole che il governo del Nepal ha risorse limitate per monitorare e regolamentare le organizzazioni senza scopo di lucro. Se non sei sicuro di un’organizzazione, potresti prendere in considerazione la possibilità di indirizzare i contributi attraverso un ente di beneficenza nazionale o internazionale rispettabile per evitare la possibilità che il tuo tempo e denaro possano inconsapevolmente sostenere lo sfruttamento dei bambini.

Organizzazioni Nazionali del Nepal competenti:

Social Welfare Council

www.swc.org.np

National Child Rights Council

https://ncrc.gov.np/

Ministry of Women, Children and Senior Citizens

https://mowcsc.gov.np/en/

Un video interessante da riflettere

Ecco un video interessante e illuminante in merito:

I Was a Humanitarian… and I Regret It

ENGAGE

Per quante migliaia di Onlus in Nepal (47000, stima 2018), sono circa 200 Onlus internazionali che operano nel paese. Ma molti Onlus esteri, incluso italiani, che operano sono spesso poco trasparenti con le finanze. Una piccola organizzazione italo-nepalese che opera, la Engage, fondata da Simone Galimberti di Monza e Kalpana Gurung dal Nepal. La coppia italo-nepalese, dalla esperienza in passati progetti, ha deciso di intraprendere la loro via. Si occupano di persone diversamente abili, uno dei più svantaggiati gruppi sociali del paese. 

Hanno realizzato fra l’altro la prima competizione nazionale di Basketball a sedie a rotelle. A noi queste persone ci stanno a cuore, perché oltre le personali difficoltà che incontrano giornalmente, il terremoto li ha ulteriormente complicato la vita. Visita il gruppo Engage:

www.engage.org.np

https://www.facebook.com/engagenepal/

DOMANDE ?

Se viaggiate con noi, volentieri organizziamo se volete un incontro con le onlus sopra indicate, ma anche con chi vorrete indicarci. Noi supportiamo il contatto diretto, non siamo e non intedndiamo essere intermediatori. Ed è anche importante sottolineare che non offriamo viaggi con stages di “volonturismo”. Il nostro lavoro è farti viaggiare consapevolmente e responsabilmente.

In ogni caso vorremo sottolineare che non tutte le Onlus sono “cattive”, purtroppo molti però sia locali che internazionali non sono veramente da considerare serie (secondo noi), si occupano più del proprio benessere che dei beneficiari. È sempre utile informarsi bene in merito prima di donare o far parte delle iniziative loro in loco.