Come in molti paesi, troverete tante novità e sorprese, sopratutto sarete colpiti dalla fiera autostima delle popolazioni del Regno del Bhutan, diverse fra loro e con culture, artigianato ed economie differenti.
Scopri qui sotto cosa vedere in Bhutan con noi!
Cosa vedere nel Regno del Bhutan
Le fortezze "Dzong"
C’è molto da vedere, ben oltre 20 grandi Dzong (uno ogni “Dzongkhang” o distretto) che fungono da centri religiosi, militari, amministrativi e sociali del loro distretto. Sono spesso il luogo di un Tse-chu annuale o di una festa religiosa.
Tipicamente metà delle stanze all’interno di uno Dzong servono a scopi amministrativi (come l’ufficio del Penlop o del governatore), mentre l’altra metà è dedicata a scopi religiosi, principalmente il tempio e l’alloggio per i monaci. Questa divisione tra funzioni amministrative e religiose riflette la dualità idealizzata del potere tra i rami religioso e amministrativo del governo.
Ogni Dzong ha le sue caratteristiche particolari e merita sempre essere visitato.
Monasteri
I monasteri del Bhutan sono moltissimi, riflettando la religiosità della gente. Il più famoso è il Taktsang Palphug o meglio la “Tiger’s nest o la “Tana della Tigre”.
I monasteri seguono solitamente il buddismo Vajrayana come due terzi della popolazione. Sono spesso molto decorati e con interni decorati.
Ricordiamo di assolutamente mai mancare di rispetto a monaci e monache o ai loro fedeli!
Monumenti e piazze
Ci sono molti monumenti da vedere, solitamente con background religioso, come il Bhudda Dordema, una statua gigante del budda sopra Thimphu. O anche i vari antichi ponti di ferro sospesi, come quello vicino al Dzong di Phunaka. E naturalmente non deve mancare la piazza dell’orologio a Thimphu, per decenni quasi l’unico istrumento che mostrava l’ora vigente nel regno. È molto popolare la sera.
Paesaggi montani
Il paese è un unica esplosione di verde: giungle, boschi fitti, altipani e vallate verdeggianti dinanzi alle altissime montange del Himalaya dal Jomolhari (7314 m) a ovest fino al Gangkhar Puensum con 7570 m, la montagna più alta del Bhutan. Immaginatevi i panorami con bel tempo, anche se in un viaggio con automezzo si vedono solo da lontano. In alternativa puoi usare uno dei voli interni per nel contempo spostarti, ma anche goderti molto meglio il panorama dell’Himalaya bhutanese.
Puoi fare dei trekking meravigliosi in “old style” con tende, raramente in case da pochi giorni fino a settimane come il famoso e considerato il più impegnativo al mondo, lo “Snowmen Trek”, riservato ai trekkers più sportivi e allenati.
Per i mortali rimangono i panorami piutossto lontani dai passi del paese.
Parchi Naturali
Il paese ospita ben 5 Parchi Nazionali e 16 Riserve Naturali che coprono ben 48% del territorio nazionale.
Tse-chu
Tse-Chu (o anche Cham), le danze sacre dei monaci nei loro monasteri. Ogni monastero del paese ha nel corso dell’anno il suo Tse-Chu, ma solo alcuni sono facilmente accessibili al viaggiatore. Ogni Tse-chu ha caratteristiche tradizionali comuni nei festival, solitamente accompagnati da musica tradizionale. In questi Tse-Chu, i ballerini raffigurano eroi, demoni, teste di morti, animali, dei e caricature di gente comune indossando maschere colorate in legno o composizioni e costumi stilizzati.
I ballerini godono del patrocinio reale e preservano antiche usanze popolari e religiose perpetrando l’antica tradizione e l’arte della creazione di maschere.
Se viaggi con noi, inseriamo sempre, se possibile, anche la visita di un Tsechu.
L'arte bhutanese
L’arte bhutanese è antica e fortemente influenzata dalla cultura buddista del Tibet. Esempi di arte bhutanese si trovano nei vari musei del paese, ma la maggior parte si possono osservare nella capitale del paese, Thimphu.
Tra i vari musei che potreste visitare viaggiando con noi, tra i più importanti ricordiamo:
In Thimphu:
Bhutan Post Office Museum – interessante per i collezionisti di francobolli
Folk Heritage Museum – interessante per per ogni amico dell’Arte folkloristica
Zorig Chusum Arts and Crafts School – per chi ama l’artigianato dalla pittura fino alla scoltura
Simply Bhutan Museum – museo e ristorante con spettacolo culturale
Takin Preserve Center – l’animale nazionale molto strano
National Library – libreria nazionale con molti testi antichi
National Textile Museum – tutto sui tessuti
Traditional Handmade Paper Mill – come si fa la carta a mano
Traditional Medicine Center – centro della medicina tradizionale
Botanical Garden Serbithang – per ogni botanico e amante della flora
In Paro:
Ta Dzong/National Museum – il museo nazionale del Bhutan
In Trongsa:
Trongsa National Museum – il secondo museo nazionale del Bhutan
In Bhumtang:
Ogyen Choling Palace Museum – museo del palazzo, come hanno vissuto i nobili una tempo nel Regno del Bhutan.
Non mancare di avvisare la tua guida di includere i musei che eventualmente ti interessano se non sono già inclusi nel piano del viaggio!
Pittura Thangka e tradizionale
La pittura tradizionale segue largamente il buddismo Vajrayana usando colori naturali, la osservi nei molti monasteri, dall’esempio semplice fino ai più elaborati dipinti.
Pittura moderna
La pittura moderna è poco sviluppata e la si trova sopratutto nei grandi centri urbani come Paro, Thimphu e Puentsholing. Trovi qualche galeria d’arte nella capitale, ma molti negozi di artigianato espongono sia pittura tradizionale sia moderna.
Scultura di pietra e legno
Anche la scultura di legno ha un anticha tradizione, fra maschere e statuette ti stupirai di trovare anche il pene, simbolo largamente usato in Bhutan.
La scultura di pietra ha pocha importanza, ma qualche artista vende localmente le sue opere. Se siete interessati, chiedete alla vostra guida!
Tessuti
Qui il Bhutan risplende e ne è orgolioso, almeno per quanto riguarda i tessuti tradizionali che sono altamente apprezziati in tutto il mondo. Avrete la possibilità di scoprire ile varietà e la cura artigianale dei tessuti locali nei vari negozi del paese e ammirare i più prestigiosi nel Textile Museum a Thimphu .
L'architettura
L’architettura tradizionale è largamente influenzata da quella dell’altipiano tibetano con elementi tipicamente bhutanesi e molti dipinti sulle mura, eccetto che sugli Dzong.
L’architettura moderna incorpora molti elementi tradizionali, anche per gli alberghi aperti al turismo o per gli edifici a scopo sociale, troverete quindi raramente edifici veramente “moderni” come siamo abituati da noi.
Le case rurali sono rustiche e raramente non in buon stato, con tetti spesso coperto da materiali naturali come la pietra, il fieno, la legna.
Vi troverete quindi in un paesaggio con villaggi e città che non infrangono l’armonia fra uomo e ambiente, uno dei vantaggi globali per la popolazione.
I monasteri
I monasteri in Bhutan sono nummerosi, ben oltre 2000. Dal più grande fino al minuscolo.
La spiritualità è una parte importante della società bhutanese. Il Bhutan è uno degli ultimi luoghi in cui si pratica il buddismo Vajrayana (Via di Mezzo), un ramo spirituale del buddismo Mahayana e una delle scuole di pensiero più profonde del mondo, che attinge all’eredità tibetana mescolata a credenze spirituali.
Monasteri spettacolari, alcuni costruiti su alti precipizi, bandiere di preghiera sui crinali delle montagne, svolazzanti nei venti eterni, monaci vestiti di rosso: tutto ciò conferisce al regno un’aura speciale.
Il buddismo Vajrayana è la religione di stato e vi aderisce la maggior parte della popolazione del Bhutan, ma si può trovare anche l’induismo come forma di credenza.
Ci sono oltre 2.000 monasteri nel piccolo regno del Bhutan e questi riflettono la forte fede della popolazione. Ciò ha sviluppato una cultura ricca e affascinante e un’identità unica frutto di secoli di tradizione. Il costante legame con il passato è un “must”.
Molte feste religiose locali (Tse-chu) e la costruzione dei chorten ricordano il loro passato.
Il Monastero Taktsang Palphug, presso Paro, noto anche come “Nido della Tigre” al estero, è un bene culturale speciale ed un edificio altamente spirituale.
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Panorami Himalayani
Situato all’estremità meridionale dell’Himalaya orientale, il Bhutan è coperto largamente da alte e basse montagne fino alle colline e un pò di pianura, le cui altitudini vanno da 160 metri a oltre 7.000 metri sul livello del mare, in alcuni casi entro distanze inferiori a 100 chilometri (62 mi) l’una dall’altra.
La vetta più alta del Bhutan, a 7.570 metri, è il Gangkhar Puensum, vicino al confine con il Tibet, altri venti picchi superano i 7.000 metri).
Sono suddivisi in tre principali zone geografiche: il Grande Himalaya, la catena dell’Himalaya inferiore (o Himalaya interno) e la catena sub-himalayana.
Il Grande Himalaya innevato nel nord si estende da circa 5.500 metri (18.000 piedi) a picchi di oltre 7.500 metri (24.600 piedi) sul livello del mare, estendendosi lungo il confine tra Bhutan e Tibet.
La regione è costituita da un arco di cime montuose ghiacciate con un clima artico alle quote più elevate. Bagnate da fiumi alimentati dalla neve, le valli alpine di questa regione forniscono pascoli per il bestiame accudito da una popolazione sparsa di pastori migratori.
Le catene del Basso Himalaya, tra i 1.500 metri e i 5.500 metri, corrono da nord-ovest a sud-est nel Bhutan occidentale e da nord-est a sud-ovest nel Bhutan orientale. Queste montagne, e in particolare le loro valli occidentali, costituiscono il cuore economico e culturale del regno, compresa la maggior parte dei suoi dzong.
Queste aree montuose sono in contrasto con la zona collinare sub-himalayana, con altezze fino a 1.500 metri, e con i Duar inferiori molto fertili per l’agricoltura che confinano con l’India.
L'artigianato
L’artigianato del Bhutan è relativamente semplice anche se altamente sviluppato e supportato dal Governo. Ia migliore impressione si ottiene presso la scuola statale di Zorig Chusum Arts and Crafts School nella via Pedzoe Lam in Thimpu, prevista da quasi tutti viaggi, anche dei nostri.
Le tredici arti bhutanesi sono:
1. Lhazo – Pitture murali bhutanesi
Nei dipinti bhutanesi vengono utilizzati pigmenti naturali unici e vernici minerali realizzati con vari colori del suolo. Questa forma d’arte ritrae in particolare il simbolismo degli esseri umani che interagiscono con la natura, la religione e le loro convinzioni.
I pittori sono conosciuti come Lha Rips e dipingono su tele, muri, affreschi, legno, carta, pietra e tessuto, tra le altre cose. Un dipinto unico del fallo bhutanese può essere trovato sul muro di quasi tutte le case rurali come parte della loro tradizione.
2. Jimzo – Scultura
Jimzo è l’antica pratica della scultura in argilla, che risale a molto prima dell’introduzione della scultura in metallo e bronzo. Queste statue di argilla di solito raffigurano divinità come Buddha, Guru Rinpoche, Zhabdrung e altre immagini buddiste.
La scultura dell’argilla che si trova solitamente nei templi, nei monasteri e negli dzong, mentre la ceramica è utilizzata nella vita quotidiana. Le alte statue del Paro Taktsang sono assolutamente da vedere.
3. Shingzo – Intaglio del legno
L’intaglio del legno e la falegnameria sono una delle forme d’arte uniche del Bhutan, una parte della sua identità distinta. I maestri falegnami creano capolavori scolpendo i dettagli più intricati su pezzi di legno.
Dal XVII secolo ad oggi, l’artigianato Shingzo può essere trovato in molti dzong, case, palazzi, ponti, templi, monasteri, istituti e persino per pilastri e mobili all’interno di una casa. Le loro squisite abilità possono essere viste nelle strutture in legno di tutto il paese. Uno di questi esempi di scultura maestosa è il Punakha Dzong costruito nel 1637.
4. Parzo – Intaglio
Introdotto nel XIII secolo dai buddisti tibetani, Parzo, che significa intaglio, è una delle forme d’arte più importanti del Bhutan. A causa della ricca collezione di alberi del Bhutan, nel paese è disponibile una varietà di legno. Legno, pietra, ardesia e carta sono i diversi materiali popolari utilizzati per scolpire. Gli intagliatori di solito scolpiscono divinità, mantra e altre immagini culturali rilevanti nelle maschere di legno utilizzate nel Tse-chu e nei falli utilizzati sulle porte e sulle finestre delle case rurali del Bhutan.
5. Dezo – Produzione della carta
Realizzata con corteccia, fibra e polpa delle piante Daphne ed Edgeworthia, l’arte della fabbricazione della carta in Bhutan è conosciuta come Dezo. I maestri cartai, sono responsabili della realizzazione di questa bellissima carta repellente per termiti e insetti con grande cura.
Tutte le scritture sacre e religiose nei libri manoscritti per i monaci venivano scritte su Dezo con inchiostro tradizionale, a volte anche con oro. La produzione della carta fatta a mano è una parte molto importante della tradizione e della cultura bhutanese. Oggi, i prodotti di carta Dezo, come i biglietti d’auguri, possono essere acquistati in molti negozi.
6. Dozo – Massoneria
L’antica arte della muratura in cui ogni struttura è costruita in legno o pietra si chiama Dozo in Bhutan. Falegnami e muratori insieme usano le loro abilità e costruiscono dzong, muri, stupa, edifici, case, ponti, cortili e templi in pietra. Oltre a questi, i muratori producono anche utensili per l’uso quotidiano in casa.
Questo mestiere è ancora prevalente oggi e può essere visto nelle case di tutto il paese.
7. Shagzo – Tornitura del legno
Prima dei popolari utensili in ceramica, acciaio, ottone ecc, i bhutanesi utilizzavano il processo di tornitura del legno per realizzare contenitori fatti a mano. Questa forma d’arte del Bhutan è conosciuta come Shagzo, che sforna ciotole (dapas), tazze (phobs), piatti e altri contenitori unici di diverse forme, dimensioni e colori. I maestri artigiani della tornitura del legno sono conosciuti come Shagzopa.
Oltre ad essere un meraviglioso souvenir, queste ciotole vengono utilizzate ancora oggi in molti ristoranti locali per servire il cibo.
8. Thagzo – Tessitura
Realizzata con filati di cotone, seta e lana, la tessitura tessile o Thagzo è un’antica tradizione bhutanese svolto principalmente da donne rurali che necessitavano di una fonte di reddito alternativa. Vengono utilizzati diversi modelli e combinazioni di colori e ogni trama ha un simbolismo particolare, il più spettacolare è Kishuthara. Le regioni orientali e nordorientali del Bhutan sono note per avere i tessitori migliori e professionali e sono ideale non solo come ricordo al viaggio.
9. Tshemzo – Ricamo
L’arte bhutanese del ricamo e dell’applicazione (patchwork) è conosciuta come Tshemzo. Originariamente praticata da monaci e gomchen, ora viene insegnata alle ragazze della scuola Zorig Chusum.
L’arte antica riguardava essenzialmente i tessuti religiosi e reali, tuttavia oggi puoi trovarla negli abiti, nelle calzature tradizionali, negli articoli per la casa come le tovaglie e molte altre cose. Con questo ricamo vengono creati thangka e perizomi elaborati che vengono utilizzati principalmente per il festival annuale dei Tse-chu nei monasteri.
10. Lugzo – Casting
L’arte della fusione del bronzo, chiamata Lugzo, fu introdotta in Bhutan nel XVII secolo dagli artigiani Newari di Kathmandu invitati dal re Zhabdrung. Il bronzo viene tipicamente fuso in contenitori, utensili, armi, armature, statue, utensili, strumenti e ornamenti, tra le altre cose. Esistono due diverse tecniche coinvolte, la fusione in cera e in sabbia.
Nell’antichità le statue religiose venivano modellate utilizzando la tecnica della fusione a cera persa e gli oggetti rituali venivano modellati utilizzando la tecnica della fusione in sabbia. La rifinitura, l’incisione e la decorazione degli oggetti in entrambe le tecniche sono eseguite a mano da abili artigiani esperti nel disegno, scultura, fusione, intaglio e lucidatura.
11. Tsharzo – Intreccio della canna
Popolare tra la gente del Bhutan centrale e orientale, l’intreccio di bambù e canna è una delle principali forme d’arte a causa della grande quantità di boschetti di bambù che crescono nel paese. Tradizionalmente utilizzato per realizzare recinzioni per i campi o tetti per capannoni, l’intreccio della canna è ora ampiamente utilizzato per realizzare piatti, cestini, contenitori e stuoie, tra le altre cose.
Questi non vengono utilizzati solo nelle case bhutanesi, ma vengono anche venduti ai mercati e ai turisti. I tessitori tagliano, dividono, asciugano e tessono i bambù utilizzando sia lo strato esterno che quello interno, e poi li trasformano in bellissimi prodotti diversi.
12. Garzo – Fabbro
Introdotta nel XIV secolo dal santo religioso tibetano Thangtong Gyalpo, l’arte del fabbro in Bhutan è chiamata Garzo. È venuto in Bhutan alla ricerca dell’abbondante quantità di minerale di ferro presente nel paese. Questo grande ingegnere costruì l’iconico ponte sospeso su Paro Chhu, visibile sulla strada da Paro a Thimphu. È uno degli otto ponti sospesi del Bhutan. Oggi questi fabbri costruiscono non solo ponti ma anche attrezzi agricoli, catene, coltelli, spade, pugnali e armature.
13. Troeko – Ornamenti in metallo
Utilizzando coralli, turchesi, pietre e, soprattutto, oro e argento, l’arte bhutanese di realizzare ornamenti in metallo è chiamata Troeko. I maestri nella realizzazione di questi ornamenti si chiamano Tro ko lopen e realizzano bellissimi prodotti di gioielleria come bracciali, orecchini, collane, braccialetti, amuleti, anelli e spille.
Gli ornamenti in metallo sono visti come parte di uno status symbol nel paese, quindi sono evidentemente visibili in quasi tutte le famiglie, indossati dalle donne o usati per l’uso quotidiano in casa.
Ognuna di queste arti e mestieri ha un valore storico e culturale profondamente radicato che contribuisce alle esigenze sociali ed economiche del Paese, ma spesso anche al turismo, dove trovano mercato molti prodotti bhutanesi.
Si posssono aquistare molti prodotti artigianali, ma date attenzione che molti prodotti sul mercato provengono dal Nepal oppure dall’India, chiedi sempre per prodotti e artigianato “bhutanese” non solo di nome, ma anche di produzione, è anche un contributo al turismo responsabile e supporta l’economia locale!