Hayagriva-Vajrabrahi
Hayagriva-Vajrabrahi

Ceremonia (Wang) del Hayagriva

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Hayagriva Wang.

L’Asia è piena di segreti e sorprese. Di recente ho potuto essere partecipe di una cerimonia privata organizzata da un amico, che ha organizzato un “Wang”, una cerimonia tantrica di iniziazione, meglio “potenziamento” alla divinità protettrice di Hayaghriva con Lama Tsering Norbu Rinpoche del lignaggio Nyngma-pa.

Di recente l’autore ha avuto  l’occasione di partecipare ad un Hayagriva Wong, che significa “potenziamento”, ed è un rito che introduce un praticante a una specifica pratica buddista esoterica. È considerato lo strumento che matura o fa maturare la mentalità di un praticante per la pratica spirituale.

Hayagriva
Il buddismo tibetano o Vajrayana ha inglobato nei secoli, forse millenni antichi riti, soprattutto dal Bön, la religione “animista” antica del Tibet, ma anche influenze dal induismo e dal Taoismo.
Hayagriva è una divinità importante nel buddismo cinese, tibetano e giapponese. Originariamente assistente yaksha di Avalokiteśvara in India, è stato integrato nelle pratiche rituali del primo Buddismo. Nel buddismo tibetano, è una manifestazione irata di Avalokiteshvara e una divinità maschile irata nel pantheon di Herukas (dei eroi) del Vajrayana.

Insieme alla consorte Vajravarahi, rimuove gli ostacoli e ha sconfitto il demone Rudra. La sua iconografia rappresenta una manifestazione irata di compassione, simboleggiando la determinazione a superare ostacoli e sfide.

Hayagriva è rappresentato con un volto accigliato, tre occhi, teste di cavallo verdi, una spada sollevata e ornamenti simbolici, trasmettendo risolutezza. Nel buddismo tibetano, è associato alla cura delle malattie della pelle e al confronto con potenti avversari. Come forma irata di Vajrasattva, sconfigge il demone Rudra con l’aiuto di Vajrapani, trasformandosi in un gigante per distruggerlo dall’interno. Rudra, sconfitto, promette di proteggere il dharma.

Il suo mantra (invocazione) è : HRI PEMA DATRI HAYAGRIVA HULU HULU HUNG PHET

Torma
Torma sono sculture realizzate principalmente con farina e burro utilizzate nei rituali tantrici o come offerte nel buddismo tibetano. Possono essere tinti in diversi colori, spesso con bianco o rosso per il corpo principale della torma. Sono realizzati in forme specifiche in base al loro scopo, solitamente di forma conica.

Rinpoche e suo assistente formano le Torma
Rinpoche e suo assistente formano le Torma

Per le feste può essere costruita una torma centrale molto grande, anche se in genere sono piccole e posizionate direttamente su un santuario, su un piatto, montate su pelle o tenute su una base speciale come un teschio.

Piccole Torma
Piccole Torma sono un piacere da vedere

La ceremonia
La cerimonia dura una buona mezza giornata, siamo arrivati verso le 10 di mattina, quando il Rinpoche e suo aiutante hanno creato le Torma, realizzati con farine varie, spezie “segrete” e pitturate alla fine senza cuocerli con colore. Il tutto si svolgeva con leggerezza e calma, qualche sorriso e facce soddisfatte quando finite. Decidiamo un po assieme d pranzare e quindi si mangia!

L'altare dedicato a Hayagriva e Vajrabarahi
L’altare dedicato a Hayagriva e Vajrabarahi con le varie Torma


L’altare può essere molto elaborato come nei monasteri, nelle case “normali” spesso è semplice o anche semplice per lo spazio disponibile come nel nostro caso: un tavolo da giardino per le varie offerte come incensi, liquidi alcoolici come la birra o grappa, una foto della divinità, candele, riso, acqua, mentre il altare piccolo per il monaco o Rinpoche in questo caso, con i testi sacri, incensi, vasi cerimoniali ed altro ancora.

Lama Tsering Norbu Rinpoche
Lama Tsering Norbu Rinpoche e “Napoleon”

 

Dopo pranzo si continua con la iniziazione a Hayagriva, sia con recitazioni dai testi sacri che dalla esperienza di Rinpoche, si bruciano incensi, si spruzza l’alcool sui Torma, sul teschio, in aria e anche su noi tutti presenti.

Un sonnellino non guasta mai!
Un sonnellino non guasta mai!

Avvolte si fa pausa con un sonnellino per poi con nuovo rigore continuare, chi avvolte dorme anche, anche se il Rinpoche è sempre “allerto”.

Non tutto è per tutti: il sacro teschio della ceremonia
Non tutto è per tutti: il sacro teschio della cerimonia con la birra che tutti beviamo.


Cosi passa il pomeriggio con calma asiatica, ci arricchiamo di conoscenza su Hayagriva e qualche “segreto” per la quale il Wang viene eseguito.
Per molte persone i rituali e cerimonie dell’Himalaya e dintorni saranno difficile da comprendere, ma per chi conosce l’Asia sono uno delle sue gemme!