Camminare tra le montagne più alte del mondo è un’esperienza incredibile, e noi siamo qui per supportarti in ogni passo del tuo viaggio!
Immergiti in un mondo unico fatto di valli profonde, ghiacciai scintillanti, giungle lussureggianti, villaggi remoti, monasteri e templi sacri, tutti pronti per essere esplorati.
Che tu preferisca brevi camminate di qualche giorno, escursioni su alti passi o trekking lunghi in regioni remotissime, qui troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.
Trekking in Nepal
Trekking ai piedi degli ottomila
L’Himalaya è una meta che ogni amante del trekking sogna di visitare.
Le spettacolari valli che si snodano ai piedi degli imponenti massicci degli ottomila sono abitate da centinaia di popoli ed etnie diversi fra loro. Un trekking non significa solo camminare tra le montagne, ma anche entrare in contatto con la gente del posto e scoprire culture semplici e ospitali che ricorderai per sempre. Durante i trekking, è possibile visitare numerosi monasteri buddhisti e incontrare oltre la famosa popolazione degli sherpa, diversi altri popoli, solitamente buddiste o di religioni animiste/Bönpo.
È importante sapere che il trekking in se non è un attività sportiva da competizione, ma significa soprattutto camminare nella natura anche per più giorni.
Gli itinerari dei nostri trekking sono studiati per godersi il cammino, con qualche giornata un po’ più lunga per i trekking impegnativi e che superano alti passi.
Se non specificato nessun trekking prevede difficoltà alpinistiche e si cammina solitamente su sentieri ben battuti, a volte con gradini di pietra o con fondo un po sconnesso in alcuni tratti. Avvolte può essere prevista neve anche all’improvviso per questo suggeriamo sempre di portare ramponcini leggeri e bastoncini sui trekking che superano i 4500 metri.
Spesso, il trekking nelle valli del Himalaya è visto come un’avventura riservata a persone molto in forma ed esperte. In realtà, l’Himalaya offre sentieri alla portata di tutti, con panorami mozzafiato sulle alte vette.
Anche chi non pratica frequentemente il trekking o non ha esperienze di trekking di più giorni può percorrere sentieri spettacolari che renderanno il viaggio indimenticabile. Per chi è già un frequentatore abituale della montagna ed è alla ricerca di qualcosa di più impegnativo, c’è una vasta scelta di percorsi.
Importante avviso: se hai qualsiasi dubbio, visita prima di intraprendere qualsiasi viaggio trekking, un medico per la salute in generale e anche un dentista per essere sicuri che non ti arriva un problema con i denti a 3000 o più metri.
I nostri trekking
Avviso importante
I nostri trekking in Nepal, qualora raggiungano quote oltre i 2500 metri, sono studiati per acclimatarsi al meglio alle altitudini elevate ed evitare eventuali rischi di mal di montagna (AMS, Acute Mountain Sickness), includendo anche delle tappe che possono sembrare corte e giornate di riposo o acclimatamento.
Per i viaggi che raggiungono altitudini oltre i 3500 metri è sconsigliata la partecipazione a chi soffre di disturbi cardiocircolatori, disturbi respiratori e cefalea abituale, nevriti, glaucoma.
Ricordiamo che per ogni trekking si dovrebbe essere in buona condizione fisica e un minimo allenato a secondo l’impegno previsto. Anche l’uso delle scarpe da trekking che si useranno nel viaggio, prima di iniziare il viaggio, evita il problema delle vesciche ai piedi.
Come sempre, è opportuno consultare un medico prima della prenotazione e della partenza.
I trekking con noi si suddividono in due categorie:
Trekking con Trek Lodges, Guest House o Home Stay. I grandi trek come Annapurna, Langtang, Everest, Manaslu, Yolmo (Helambu) e il lontano Kanchenjunga sono oggi fattibili con alloggi semplici fino avvolte confortevoli.
Una giornata media di trekking con trek lodges si svolge come segue:
ore 6.30 : Sveglia e preparare le borse trekking per i portatori e consegna a loro (possono cosi partire subito la giornata)
ore 7.00 : Colazione in lodge
ore 8.30 : Partenza
ore 12.30 : Pausa per il pranzo in un lodge lungo il percorso
ore 13.30 : Partenza
ore 16.00 : Arrivo nel lodge previsto per la notte e riconsegna della borsa trekking
ore 19.00 : Cena
0re 20:30 o dopo : ora di dormireTrekking con Campi tendati. Poche regioni richiedono ancora campi tendati, come Alto Humla (Limi – Simikot trek), Alto e Basso Dolpa, Lumba Sumba, Olangchung Gola ed alcuni altri distretti remoti.
Una giornata media di trekking con campi tendati si svolge come segue:
ore 6.30 : Sveglia e preparare le borse trekking per i portatori e consegna a loro (possono cosi partire subito la giornata)
ore 7.00 : Colazione
ore 7o:30-8.30 : Partenza
ore 11:30-13:00 : Pausa per il pranzo lungo il percorso
ore 13:00-13:30 : Partenza
ore 16.00 : Arrivo nel campo tendato per la notte e riconsegna della borsa trekking
ore 19.00 : Cena
0re 20:00 o dopo : ora di dormire
Le categorie dei nostri trekking:
Un trekking facile-moderato di qualche giorno, richiede relativamente poca preparazione fisica, ma sempre importante preparazione con escursioni leggere di fine settimana, magari pernottando in una baita o farsi due giorni separati, ma di escursione.
Per chi cerca percorsi non troppo impegnativi e senza raggiungere quasi mai quote troppo elevate, suggeriamo gli itinerari ai piedi dell’Annapurna, come il trekking al Poon Hill e Mohara Danda o il basso Mustang attorno Jomsom, così come trekking brevi attorno la valle di Kathmandu (Dhulikhel-Namo Bhudda-Baltali) o Pokhara, per esempio il Sikles Trek.
Non raggiungendo quasi mai quote troppo elevate, si cammina su sentieri ben tracciati e senza difficoltà tecniche, spesso costituiti da gradini di pietra, dormendo in semplici ma confortevoli lodge nei villaggi lungo i percorsi.
Un trekking moderato – impegnativo , richiede preparativi più intensi prima del viaggio con diverse escursioni leggere di fine settimana o più giorni preferibilmente.
Questi trekking includono il classico trekking al Campo Base dell’Everest, con le varianti della valle di Gokyo o quella che attraversa il passo del Cho La.
Un altro trekking in questa categoria è il circuito dell’Annapurna, nella regione di Pokhara, che attraversa vari tipi di paesaggi himalayani: dalla giungla tropicale al paesaggio alpino, dalle nevi perenni del passo del Thorong La al semi-deserto himalayano della regione del basso Mustang fino anche a Pokhara, la valle di Langtang, la valle del Makalu.
Un trekking impegnativo, richiede una buona preparazione, qualche escursione in alta montagna in Italia, magari con pernottamento in baita non guasterà certamente e lo incoraggiamo sempre. Ben alleanti e con buona condizione fisica e di salute, per affrontare dei trekking lunghi e in alta montagna non sarà un problema anche per te.
Qui troviamo, sempre nella zona dell’Everest, il trekking dei tre passi del Khumbu, superando ben tre passi oltre i 5300 metri oltre a raggiungere il Campo Base del Sagarmatha (Everest), passando di fronte a quattro ottomila (Cho Oyu, Everest, Lhotse e Makalu). Anche il trekking del Circuito del Annapurna con il lago di Tilichio indichiamo impegnativo per la impegnativa salita al lago e poi il passo del Thorong La.
Itinerari impegnativi più insoliti e/o meno turistici si trovano nelle regioni del Manaslu, alto Mustang e il campo base Nord e sud del Kanchenjunga. Raggiungere queste zone può richiedere più logistica, tempo e adattamento, ma ogni fatica verrà ricompensata da panorami unici e dall’ospitalità delle remote popolazioni locali.
Un trekking impegnativo con campi tendati.
Molte regioni del Himalaya non sono ben esplorati pure oggi, come le valli del Humla e Mugu, il Darchula, Dolpo. Questi trekking sono tutti impegnativi e richiedono tempo solitamente attorno le 3-4 settimane, in parte o completamente si svolgono con l’utilizzo di campi tendati e cucina e cibo per essere indipendente o per pura necessita.
Classificazione dei trekking
Trekking facili-moderati hanno solitamente tappe giornaliere non troppo lunghe. Sono adatti in generale a tutte le persone normali. Le ore di cammino variano mediamente dalle 4-5 ore al giorno con picchi di 6-7 ore per alcune tappe.
Trekking moderati – impegnativi hanno solitamente tappe singole con camminata anche lunga o con dislivelli a volte impegnativi in alcune giornate e uno o più passi oltre i 5000 metri da superare. Sono adatti ad escursionisti, in buona forma fisica. Le ore di cammino variano mediamente dalle 5-6 ore al giorno con picchi di 7-8 ore per alcune tappe.
Trekking impegnativi hanno solitamente tappe medie a lunghi, con tappe singole con camminata lunga e spesso con dislivelli a volte impegnativi e almeno uno o più passi oltre i 5000 metri da superare. Alcune tappe possono essere impegnative anche a livelllo tecnico e la permanenza ad altitudini elevate può superare anche la settimana. Sono adatti ad escursionisti, in buona forma fisica e con esperienza su terreni diversi. Le ore di cammino variano mediamente dalle 5-6 ore al giorno con picchi di 8-9 ore o più per alcune tappe.
I sentieri poche volte sono da considerare tecnicamente difficili, ma l’acclimatamento è un fattore molto importante e va raggiunto nel migliore dei modi. Vi rimandiamo alla sezione Salute in viaggio, dove trovate informazioni dettagliate su mal di montagna e l’acclimatamento. Se avete bisogno di assistenza medica od ospedaliera, i cosi detti “Health Post” o “trekkers clinic” ecc. vanno pagati direttamente, ma richiedete fattura per un eventuale rimborso dall’assicurazione.
Un soccorso alpino simile alle Alpi non esiste ancora, ma potete, avere un soccorso con elicottero. Sarebbe utile che la vostra assicurazione comprenda la copertura di questo servizio già preventivamente, in modo che non dobbiate (o noi temporaneamente per voi) pagare cifre sostanziali (facilmente oltre 3-5000 Euro per un semplice intervento).
Tutto il nostro staff che vi accompagna è assicurato tramite “NECO Insurance” contro infortuni, evacuazione con elicottero e spese mediche, ospedaliere ed invalidità. Tutte le spese dello Staff sono comprese nei costi di viaggio.
Lo staff che ti accompagna in trekking
Le seguenti considerazioni sono scritte per prepararvi al vostro viaggio e capire alcune differenze culturali e comportamentali che potrete incontrare.
Alcuni aspetti possono sembrare strani o forse anche offensivi all’occhio occidentale (e viceversa). Queste osservazioni sono frutto della nostra continua esperienza in loco e dei feedback dei nostri viaggiatori, sempre preziosi per migliorare i dettagli di ogni tour.
Personale accompagnante i trekking
Un trekking nell’Himalaya è un’esperienza unica anche grazie allo staff che vi accompagna. Oltre ad essere guidati durante le camminate potete anche conoscere una persona del posto ed entrare così più a contatto con la cultura locale. Le guide e i portatori sono persone professionali che assieme a noi sono responsabili per la buona realizzazione del trek. Ci teniamo a sottolineare che lo staff che vi accompagna è composto da persone normali che lavorano ed hanno emozioni ed esigenze come tutti quanti.
Tutti collaborano assieme per la buona riuscita del trek, anche se provenienti da diversi background culturali e sociali. Anche loro possono avere un mal di testa o una giornata storta, nonostante siano sempre impegnati per il vostro bene, e ricordatevi che spesso loro sono più pazienti di noi che, con la nostra fretta ed abitudine ad avere tutto e subito, non comprendiamo la situazione nella quale ci troviamo. In Asia il tempo ha una dimensione diversa.
Le nostre guide sono persone locali, piuttosto che collaboratori esteri, sostenendo così il mercato di lavoro locale.
È possibile richiedere (con supplemento ed in base alla disponibilità) una guida con nozione d’Italiano.
Tutte le nostre guide e i portatori sono assicurati da noi e ben equipaggiati a secondo dell’itinerario del trekking.
Quando sarete sui sentieri in Nepal il rapporto e la collaborazione con lo staff che vi accompagna è molto importante e necessario non solo nel campo, ma anche sul percorso e vedrete che valorizzerà molto la vostra esperienza.
Un team di supporto per un trekking con campi tendati è composto, oltre che dalla guida, da cuoco, Yak-man e i loro Yak o cavalli, che solitamente aiutano per il trasporto del materiale da campo e dei viveri. Il lavoro dei portatori è duro, ma allo stesso tempo è l’unica risorsa per molte persone che nascono e vivono nelle valli di montagna, dove soldi per scuole ed educazione sono spesso troppo pochi e si integrano con il lavoro con noi!
Alla fine del trek se avete dell’equipaggiamento che volete lasciare a loro sarà sicuramente un gesto apprezzato.
Le Guide
Tutte le nostre guide sono certificate, con regolare patentino e assicurazione. Hanno molta esperienza (alcuni anche decennale) e conoscono bene il territorio in cui vi accompagneranno, anche se qualche tratto potrebbe essere nuovo per loro. Parlano di base inglese, avvolte possiamo procurarti, con supplemento, guide trekking con nozione d’italiano.
Nessuna guida è assunta a tempo pieno: lavorano come freelance con varie agenzie e clienti propri. Collaboriamo sempre con le guide che conosciamo da tempo e con cui ci troviamo meglio, ma in alta stagione può capitare di avere una “nuova” guida. Le guide potrebbero non offrire grandi spiegazioni sulle località visitate, ma risponderanno alle vostre domande con la loro conoscenza locale. Sono sempre anche a disposizione per aiutarvi in momenti di difficoltà e organizzare servizi extra (pagando direttamente i fornitori locali per il servizio) in loco se necessario.
I portatori
Sono solitamente contadini o portatori locali, la maggioranza conosciamo e sono stati diverse volte con noi per nostri clienti in montagna. Parlano spesso l’inglese a sufficienza per il loro impegno. Portano quando lavorano come portatore fino a oltre 70 kg di merce. Per noi portano fino a 13 kg a persona. Sono i veri eroi del trekking. Se non portano scarpe che tu, non ti preoccupare, per molti nepalesi scarpe chiuse sono poco piacevole…
Aiutanti nei trekking con campi tendati
Preparano e montano le tende, aiutano al cuoco, guidano Yak o pony.
Assicurazione e retribuzione
Come tutto il nostro staff, assicuriamo sia guide trekking, portatori ed altro staff regolarmente. La retribuzione supera i accordi sindacali.
Mance
La manca oggi e desiderato, ma non obbligatorio. Nonostante consigliamo di dare le mance a persona in una busta separatamente. Quanto dare dipende solo da te. Noi consideriamo più importante il personale “semplice” come portatori, aiutanti alle guide, “sudano” mentre le guide camminano leggeri…
Stagioni ed aree trekking
In Nepal si può fare del trekking tutto l’anno, anche nel periodo delle piogge (monsoni) durante l’estate. Generalmente la stagione, l’altitudine e la posizione geografica, determinano le stagioni ideali per scegliere il trekking singolo.
Il periodo autunnale è considerato quello migliore per la limpidezza dell’aria, ma è anche considerato alta stagione e quindi quello più affollato soprattutto nelle regioni dell’Everest e Annapurna. Mentre la primavera è considerato il periodo secondo migliore ed è nota soprattutto per la fioritura dei boschi di rododendri.
Con l’avanzare della primavera verso l’estate la vista sulle montagne è, soprattutto nel pomeriggio, meno limpida che in autunno.
I miglior periodi per il trekking
Le regioni del Dolpa, Mustang, Humla, Mugu. appartenenti geograficamente all’altipiano tibetano, ma situate in Nepal, sono considerati ideali da aprile a fine ottobremetà di novembre.
Possono anche essere considerati come trekking estivi, dato il clima semi arido che prevale, ma si deve calcolare qualche giorno extra di riserva per i voli interni che collegano gli aeroporti come Jomsom, Juphal, Simikot, Jumla, per le condizioni meteorologiche.
Durante l’inverno questi trekking sono sconsigliati per le temperature rigide nonché l’impossibilità di attraversare alcuni dei passi alti per neve.
Le regioni delEverest (Khumbu), Dhaulagiri, Annapurna, Manaslu, Makalu, Kanchenjunga, Langtang e Helambu, che comprendono in maggior parte i lati sud, est e ovest dei grandi massicci, sono consigliate partendo da metà febbraio a fine maggio e da inizio ottobre a metà dicembre.
Durante il periodo da dicembre a febbraio, le notti nelle alte vallate possono essere rigide e se si devono superare valichi alti, ed è possibile che alcuni dei passi alti siano impraticabili anche per alcuni giorni a causa delle nevicate. Tuttavia, per esempio il trekking attorno l’Annapurna, il passo del Thorong La (5416 m) rimane praticabile, in rarissimi casi ci si deve fermare un giorno per attendere che la neve caduta si scioglie in giornata. Questo grazie alla posizione geografica che permette una buona esposizione al sole, mentre il passo Larkya La (5106 m) nel trekking del Manaslu d’inverno chiede attrezzatura da neve poichè il passo rimane spesso coperto da molta neve anche per qualche giorno.
Trekking d’estate
Un trekking durante il periodo dei monsoni (periodo delle piogge) è un esperienza particolare, anche perchè il monsone non dappertutto ha la stessa influenza e può essere anche poco importante in alcune regioni. Il “periodo delle piogge” dura di norma da metà giugno a fine settembre, e da qualche anno si prolunga qualche coda del monsone anche fino a inizio ottobre.
Anche se le viste sulle vette sono spesso impedite dagli annuvolamenti, un trekking in questo periodo può essere spettacolare per vari motivi: la fioritura di molti fiori, i pascoli verdi, i pochi escursionisti sul percorso, l’incontro con la gente del posto (anche sui percorsi “affollati” durante le stagioni di alta affluenza) che sono solo alcuni degli argomenti a favore di un trekking nel periodo monsonico anche fuori dalle rotte del Transhimalaya (Alto Dolpo, Alto Mustang, Humla e Mugu).
Spesso, come soprattutto nelle aree considerati appartenenti all’ombra pluviometrica dell’Himalaya come per esempio il trekking del periplo dell’Annapurna dopo Dharapani oltre il Thorong La e fino a Lete, le piogge sono relativamente poche o soprattutto di tardo pomeriggio e di notte, cosi da quasi far dimenticare che si viaggia nel periodo delle piogge.
Le temperature anche oltre i 3000 m sono piacevoli e solo al di sopra dei 4000 m si percepisce temperature considerate fredde (soprattutto notturno o con brutto tempo).
Da anni noi organizziamo un trekking attorno l’Annapurna proprio nel mese di agosto.
Tenete comunque sempre conto che eventuali voli interni verso le aree montagnose come Jomsom, Lukla, Simikot, Juphal, Jumla, Taplejung ecc; possono subire ritardi o cancellazioni di volo. In particolare Lukla è noto di rimanere chiuso anche per più di una settimana durante il periodo dei monsoni.
Riassumendo un trekking estivo può essere un’esperienza bella e senza grande piogge, è più intenso per il contatto con la gente del posto, più verdeggiante la natura e in fioritura molti dei fiori. Ma anche un trek nel Langtang in occasione della Gosaikunda Mela che si svolge sul lago che si trova a quota 4600 m durante il mese d’agosto è certamente un’esperienza indimenticabile: quando ci si incammina con migliaia di pellegrini e sciamani per la grande festa, un avventura stupenda!
Le aree solitamente consigliate per il trekking estivo sono quelle protette dalla ombra pluviometrica che l’alto Himalaya crea nel alto e il basso Dolpo, alto e basso Mustang, su parte del circuito dell’Annapurna, l’Humla (Simikot) e il Mugu, tutte aree appartenente al cosi detto Transhimalaya, regioni geograficamente più Tibet che Nepal, ma anche il Langtang per la festa Gosaikunda Mela o Kalinchowk o altre destinazioni di pelegrinaggio nei mesi estivi.
Trekking d’inverno
Durante l’inverno da dicembre a fine febbraio solo pochi appassionati effettuano dei trekking in regioni che mediamente superano i 3500 metri soprattutto per il freddo che si teme. Ovviamente in quota le temperature possono scendere di notte anche al di sotto dei 0°, sopra i 3500 m anche notevolmente sotto lo 0°, mentre le giornate sono quasi sempre miti. Bisogna tenere conto che nelle Lodges le temperature non sono mai fredde quanto fuori e che le sale da pranzo sono solitamente almeno un minimo scaldate o spesso ci si sta nelle cucine assieme alla famiglia che gestisce il lodge.
Un alternativa sono le “Deluxe Eco Resort“. Questi offrono un servizio molto elevato per la regione e anche un minimo di riscaldamento nelle camere (alimentato da corrente elettrica anche autoprodotta dai Resort). Ovviamente non sono una soluzione molto economica e nemmeno in tutti luoghi disponibili, ma ne abbiamo due itinerari molto belli di Comfort trekking, che trovate sotto viaggi trekking nell’Himalaya del Nepal.
Durante l’inverno la gente del posto ha molto tempo a disposizione e quindi la vita sociale fermenta e questo permette di incontrarsi molto di più con queste popolazioni che nei periodi di “alta stagione”. I panorami sono davvero mozzafiato in questo periodo con le montagne più innevate.
Qualora si prevede l’attraversamento di un passo alto bisogna ricordarsi e serve un po’ di flessibilità con il tempo a disposizione, poiché per esempio il passo del Thorong La nell’Annapurna o il passo del Cho La nell’Everest potrebbero essere impassabili per uno o più giorni e naturalmente di questo si deve tenere conto quando si pianifica il trekking d’inverno.
I voli verso piste e aeroporti sulle montagne
I voli interni verso gli aeroporti in montagna, come Lukla, Jomsom, Taplejung, Simikot o Juphal, per nominarne alcuni, sono poco attrezzati o hanno spesso meteo avverso. Succede quindi che un volo viene ritardato o cancellato.
Alla fine di un trekking è quindi sempre untile avere un minimo di cuscino di tempo prima di rientrare a casa. Quando un volo è cancellato, solitamente si viene spostato sul prossimo disponibile, ma solitamente al prossimo giorno. In questi casi, spesso si ha la possibilità di condividere con altri trekker’s un elicottero (tienti una riserva di almeno 350 Euro, meglio di più, anche per le esorbitanti richieste degli operatori degli elicotteri.
Non tutti gli aeroporti hanno questo problema, da Jomsom si può anche prendere un pullman o Jeep locale o privato per scendere a Pokhara secondo la situazione. Noi prevediamo e consigliamo sempre di tenere qualche giorno di flessibilità per i voli interni da o verso aeroporti di montagna, poiché potrebbe verificarsi che un unico giorno disposizione prima del rientro risulti insufficente, rischiando magari di perdere il volo internazionale di rientro a casa.
Le strade verso le regioni per il trekking
Le strade entrano sempre di più nelle valli dei trekking, ma nulla hanno da fare con ciò che solitamente in occidente si chiama “strada”. Sono quasi sempre almeno in parte, sterrate e avvolte esposte. Nel periodo estivo il monsone crea ostacoli come frane che bloccano le strade. Si aspetta che la frana si sia fermata e poi si passa sopra fino all’altro lato dove, se fortunati, si procede con altri mezzi di fortuna (si collabora) fino a destinazione.
Abbi pazienza, tutto si risolve con la calma nepalese e vedrai che si prosegue lo stesso. Avvolte si deve pagare come partecipante come per il personale accompagnante in loco direttamente dei servizi extra, come il trasporto con un non previsto veicolo localmente reperito al momento, ma solitamente le spese non sono alte!
La salute in trekking
La salute in trekking
Un incidente può succedere a chiunque come un malessere che possono compromettere il trekking. Per questo un’assicurazione di viaggio che copra il ricovero ospedaliero, il rimpatrio, il soccorso alpino ed in elicottero (elisoccorso) è, più che necessaria, indispensabile per un trekking piacevole.
Per la salute in viaggio genericamente, leggiti anche “Salute in viaggio“
L’altitudine in viaggio
L’altitudine e i problemi legati ad essa sono da tenere sempre in considerazione. I nostri trekking sono tutti studiati per favorire un acclimatamento regolare e corretto, per quanto ognuno abbia delle reazioni diverse ad altitudini elevate, e non abbiamo mai riportato casi di grave mal di montagna. Se non viaggiate con noi, prima di scegliere l’itinerario da seguire, controllate bene i dislivelli giornalieri (sempre indicati nei programmi dettagliati) e la durata totale del trekking che intendete fare.
Certamente non ci auguriamo nessun problema durante il trekking, ma pensare agli incidenti e alla loro prevenzione prima di un viaggio in montagna è sempre saggio. Nella prossima tendina approfondisi sul mal di montanga!
L’acqua in trekking
È molto importante durante ogni attività di bere sufficiente, cosi anche in trekking.
In Nepal durante i trekking forniti con lodges ti puoi rifornire nelle stesse con acqua potabile pagando, anche se consigliamo avere con se del disinfettante per potabilizzare l’acqua da bere per maggior sicurezza. Molti lodges offrono anche l’acqua minerale (non gassata) in bottiglie di plastica, ma sconsigliamo l’uso per motivi ecologici e di turismo responsabile.
Nei trekking con Trek Lodges trovi spesso “water stations” per rifornirti contro pagamento con acqua potabile, solitamente al costo di 1 Euro al litro, nel Khumbu (Everest) può arrivare anche a 4 Euro un litro. In alternativa chiedi di farti un litro (per esempio) di acqua bollita da mettere nel tuo termos, ovviamente contro un piccolo obulus da pagare!
Quando invece ci si trova in campi tendati, l’acqua da bere verrà fornito da chi vi accompagna, anche se è sempre utile avere del disinfettante per l’acqua con se.
Oltre ai disinfettanti per l’acqua da bere, ci sono anche sistemi di filtraggio molto efficaci che permettono la produzione di acqua potabile anche in pochi minuti. Soluzione popolare sono anche le cosi dette “Steri Pen”, leggeri e facili da portare.
Per quale soluzione uno si decida, vale sempre il consiglio che da fonti sconosciute non si deve bere dell’acqua ed è sconsigliato bere acqua non trattata o bollita per almeno 10 minuti.
Kit base di primo soccorso
Portarsi un kit di primo soccorso è sempre di grande utilità, se sei in più persone, è facile ondividere le medicine base. Indichiamo qui una lista generica di medicinali e medicamenti che è sempre bene avere in viaggio.
Noi consigliamo di base:
- – Aspirine
- – Antibiotici ad ampio spettro
- – Antidolorifici
- – Medicine per stomaco – Antinfiammatori
- – Anti diarrea
- – Disinfettante
- – Cerotti e fasciature
- – Burro cacao o pottetivo per le labbra
- – Crema solare
- – Medicine e balsami raffreddore e mal di gola
- – Repellente per insetti
- – Crema per punture
- – Termometro
- – Guanti sterili
- – Forbici
- – Coltello svizzero o similare
Naturalmente è sempre utile scorte sufficienti per coprire ben oltre il periodo di viaggio, assicurandosi di chiedere al proprio medico competente di rilasciare una lettera per le dogane in caso neccessario nel transito di medicine particolari. Informati con il tuo medico e vettore in caso hai dubbi.
Un avviso importante:
Spesso i clienti ci chiedono di lasciare le medicine in loco. Noi abbiamo fatto l’esperienza che è piutossto contraproduttivo lasciare medicine “italiane” che ci sembrano ottime lasciare per la distribuzione. Non lo fare! Porta le tue medicine da un medico locale che ti può dire cosa sia utile, moltissime medicine per il mercato italiano si riferiscono ad un altra cultura, mangiare e stile di vita e spesso qui non funzionano o nel cao peggiore, sono dannosi. Portali indierto in Italia che per noi fa più senso se non sei medico e non ti consulti con un medico locale o noi.
Una giornata in trekking
Una giornata media in trekking non esiste, ma in linea di massima inizia con la sveglia, solitamente fra le ore 0600-0630 di mattina (se in campo tendato, vi verrà portato una ciotola con dell’acqua calda per lavarvi), a volte anche prima, se un alba lo merita o in caso di necessità. Prima della colazione è utile prepararsi il bagaglio da permettere allo staff accompagnante di preparare il trasporto. Dopo la colazione si cammina solitamente per 3-4 ore e dopo il pranzo ancora 2-3 ore prima di raggiungere il lodge o il campo dove si pernotterà.
Una giornata mediamente di trekking con trek lodges si svolge come segue:
ore 6.30 : Sveglia e preparare le borse trekking per i portatori e consegna a loro (possono cosi partire subito la giornata)
ore 7.00 : Colazione in lodge
ore 8.30 : Partenza
ore 12.30 : Pausa per il pranzo in un lodge lungo il percorso
ore 13.30 : Partenza
ore 16.00 : Arrivo nel lodge previsto per la notte e riconsegna della borsa trekking
ore 19.00 : Cena
0re 20:30 o dopo : ora di dormire
Per ogni trekking forniamo prima di partire un sacco trekking per il bagaglio principale da trasportare da portatori, pony, yak dove mettere tutto fino al peso di 13 kg a persona. È consigliato portarsi dietro un proprio lucchetto per garantire che solo il proprietario lo apra.
Si dovrà solo avere con se uno zainetto da 35 litri che permette di portarsi borracce, foto/videocamera, libri, documenti personali, medicinali di prima necessità, occhiali di riserva, ricambio vestiti ed altro ritenuto utile da avere con se. L’accesso al bagaglio principale è garantito solitamente solo a fine giornata e fino alla prossima partenza, quindi non mettete nulla che possa servirvi durante il giorno.
Le ore di cammino delle tappe giornaliere sono calcolate al passo medio per persone di salute e preparazione fisica media, in cammino senza correre, quindi con il tempo anche di fare delle foto, pause per il pranzo e il te che verranno stabilite in loco con la guida.
Durante un trekking facile-leggero, le ore di cammino variano mediamente dalle 4-5 ore al giorno con picchi di 6-7 ore per alcune tappe.
Durante un trekking medio-impegnativo, le ore di cammino variano mediamente dalle 5-6 ore al giorno con picchi di 7-8 ore per alcune tappe.
Durante un trekking impegnativo, le ore di cammino variano mediamente dalle 5-6 ore al giorno con picchi di 8-9 ore o più per alcune tappe.
I nostri trekking sono studiati per godersi il cammino e adatti a tutti in buono stato di salute, secondo il livello del trekking, dal facile al impegnativo. Non prevedono difficoltà alpinistiche o necessariamente esperienza sopra tutto per quelli facili-leggeri ed alcuni impegnativi (per la lunghezza) su sentieri e tappe giornaliere comodi.
A volte è utile un po di capacità d’adattamento: ci si immerge in un mondo e una cultura molto diversa dalla propria viaggiando spesso in aree remote o di alta montagna. È utile fare un’assicurazione e consultare il proprio medico e dentista, soprattutto se si hanno problemi di cuore o respirazione e di allenarsi adeguatamente al livello di impegno e difficoltà previsto per viaggiare bene e in sicurezza.
Ogni nostro itinerario è studiato dall’inizio in modo da evitare al meglio eventuali problemi di altitudine, e sarà modificato dalla guida in loco in modo da adeguare il percorso alla condizione fisica dei partecipanti ed alle condizioni climatiche prevalenti del momento.
Consigliamo di far notare alla guida tempestivamente ogni sintomo anomalo quando ci si trova ad altezze sopra i 2500 m.
Quando sono previsti valichi oltre i 5000 metri, possono essere utili a volte le ghette.
Trasporto del bagaglio
Di norma ogni persona ha per il trasporto del bagaglio personale, che non deve superare i 13 kg.
Il sacco per il bagaglio vi sarà consegnato da noi prima della partenza. Durante il giorno dovrete portarvi con voi solo uno zaino per ciò che vi può servire e per i vostri valori e documenti.
Il bagaglio che non serve potrà essere lasciato in hotel (contro ricevuta) ed essere ripreso alla fine del trek.
La maggior parte dei trekkers si sovraccarica con materiale ed equipaggiamento spesso inadeguato, quindi cercate di portare le cose strettamente necessarie e quando fate un trek in più persone, si possono dividere i medicinali e altro tipo di equipaggiamento.
È utile chiedersi prima di intraprendere un trekking se veramente serve anche il quinto libro pesante!
Elettricità
Il Nepal aumenta la distribuzione di energia elettrica ogni anno, molti villaggi sui percorsi trekking hanno l’elettricità e spesso ricevono l’elettricità grazie ai impianti idroelettrici o panelli solari.
La erogazione è sogetto a variazioni di voltaggio, ma fortunatamente la maggior part dei ageggi eletronici, hanno sufficente toleranza per non essere senza stabilittatore danneggiati da questa “latitanza” della energia elettricha erogata nelle lodges.
È quindi possibile ricaricare le proprie batterie contro un piccolo contributo, ma ricorda, che anche altri vorebbe caricare e spesso in alta stagione si deve avere una certa pazienza e mettersi d’accordo chi quando potrà caricare i propri apparecchi.
Consigliamo tuttavia portarsi dietro batterie cariche, una powerbank sopratutto per trekking nelle regioni remote come il Dolpo, Kanchenjunga, oppure usa pannelli solari portatili per esempio che ti ricaricano le batterie di scorta durante il giorno.
Connessione internet e telefonia
Grazie alla tecnologia cellulare e il Nepal ha una fitta rete mobile e si può, da molti villaggi sia telefonare e anche usare internet, eccetto in zone remote come il Dolpo, Naarphu, ma anche parti più remoti del Langtang, Manaslu ecc.. Si può anche comprare nei cenri urbani delle sim precaricati con traffico web, molto utile per essere più indipendente, anche se non sempre si ha buona ricezione durante il giorno, migliore ovviamente nei villaggi!
La tua sicurezza
In trekking non ci sono particolari problemi legati alla sicurezza personale.
Teniamo a sottolineare che spesso furti di equipaggiamento non custodito nelle lodges e obiettivo di alcune, poche, persone è da considerare sempre.
Solitamente questi problemi sono fatti da escursionisti stranieri e consigliamo di sempre chiudere via il proprio equipaggiamento nella camera propria, compra un luchetto in Italia per chiudere sia tua borsa per il trekking come la tua camera nella lodge, quindi portati un luchetto piccolo e uno più grande per le porte dei lodge.
Ecologia e sostenibilità
Quando si viaggia, inevitabilmente si inquina. Ma con piccole e semplici accortezze potrete ridurre il vostro impatto sull’ambiente. Noi siamo convinti che la maggior responsabilità sta nel viaggiatore, vi suggeriamo alcuni semplici modi per viaggiare responsabili:
- – Evitate generalmente di comprare bevande imbottigliate PET.
- – Usate una borraccia, metteteci dell’acqua bollita e depurate l’acqua.
- – In trekking evitate di consumare bevande in bottiglie di vetro o lattine.
- – Evitate l’uso dei sacchetti di plastica, usateli per rifiuti e lavanderia sporca.
- – Comprate prodotti sanitari biodegradabili al 100%, salvaguardano l’ambiente.
- – Prodotti sanitari Ayurvedici sono biologici e reperibili nelle farmacie locali.
- – Utilizzate per i vostri apparecchi elettrici batterie ricaricabili.
- – Risparmiare nell’uso dell’acqua e dell’energia, sono beni rari in loco!
- – Date il buon esempio, non buttate via nulla nemmeno sui sentieri!
Qualora osservate il personale accompagnante non rispettare un comportamento ecologico, avvisatelo diplomaticamente al riguardo o informateci in merito.
Per ultimo le mance!
Non a fine giornata, ma alla fine del trek è usanza dare una mancia al personale accompagnante.
Noi consigliamo come minimo 5 Euro al giorno sia per la guida come per ogni portatore o cuoco (che ovviamente lavorano più che la guida), condiviso fra i partecipanti, ma puoi anche dare di più ovviamente.
Ovviamente è tua personale volontà e non deve mai sostituire la compensione del lavoro che noi diamo alla guida trekking per essere distribuito fra chi lavora per il tuo trekking con noi.
Valuta la qualità del servizio che hai ricevuto, ma considerate che il personale si aspetta sempre questo riconoscimento perché, come nel resto dell’Asia, le mance sono considerate il “sale nella zuppa”.
Fai attenzione a separare gli importi a persona ricevente, per esempio mettendola in una busta per non mostrare a tutti quanto consegnate, poiché può essere motivo di imbarazzo e anche perchè molte guide in passato non hanno distribuito le mance a danno dei portatori per esempio.
Dormire e mangiare
Usiamo come standard per ogni trekking. Le semplici Trek Lodges durante i trekking variano molto, da quelle ultra-semplici soprattutto nelle aree remote fino a sistemazioni relativamente confortevoli. La guida trekking quando è arrivata in loco, sceglie la Lodge e vi sistemerà, e i portatori il vostro bagaglio. Se non vi piace la sistemazione, potete assieme alla guida cercare un’altra soluzione in loco.
La sistemazione quindi sarà in camera doppia, ma non garantita in camera singola, solitamente con bagno in comune o all’esterno. Non essendo possibile fare delle prenotazioni sicure, all’arrivo nella singola località la guida o lo staff competente verificherà la disponibilità di camere, ed in base a questa potrebbero esserci delle sistemazioni in camera tripla, quadrupla o camerate con bagno in comune.
I lodge possono avere la doccia calda (a pagamento) in una cabina appositamente preparata. Considerando l’impatto ecologico, consigliamo di farne poco uso. Non c’è riscaldamento, se non nella sala da pranzo. I servizi igienici sono posizionati spesso al di fuori del lodge. Si richiede spirito di adattamento.
Per il pernottamento è necessario il sacco a pelo, e se preferite non portarvelo dietro dall’Italia potete noleggiarlo presso di noi.
Contro un pagamento in loco è spesso possibile trovare Trek Lodges o trek Hotels di media categoria, con servizi privati in camera, questi non sono mai inclusi nei nostri viaggi, ma posssiamo prevedere su richiesta e pagameno supplementare per il servizio.
Infine ci sono un paio di località con “Deluxe Lodges“, paragonabili a semplici alberghi 2-3 stelle con bagno privato, letti riscaldati e nel complessivo servizi migliorati dal ristorante proprio, fino a belle sale communi con fuoco al camino o simili servizi. Abbiamo tre trekking con questi alloggi.
Ultimamente popolare è il Royal Mustang Resort a Lo Manthang per molti clienti che visitano il Alto Mustang.
Ci sono anche alchuni hotel di lusso in locazioni particolari, come a Jomsom (Shinta Mani Mustang) che sono veri alberghi di lusso, forse meno adeguati al trekker che a persone benestante che desiderano il massimo possibile.
Mangiare in trekking
Di base escludiamo i pasti nei trekking, cosi ha la tua scelta e responsabilità. Se invece scegli il supplemento pensione completa in trekking, i pasti saranno effettuati nei lodge semplici che si incontrano lungo il percorso.
Generalmente sconsigliamo il consumo di carni per la poca igiene nella conservazione, trasporto e a volte la troppo breve cottura. Ricordati che con L’aumento dell’altitudine, la pasta quoce già con meno temperatura e la carne sembra cotta, ma non sempre è cotta sufficentemente a temperature basse.
Mediamente forniamo per i pasti (secondo i menu disponibili) se scelgli la pensione completa in trek:
Colazione: una caraffa media di caffè o tè (2/3 tazze), due porzioni di toast (4) oppure un pancake oppure due chapati oppure porridge/muesli con latte, due uova in ogni stile, marmellata e burro.
Pranzo: una zuppa e un primo semplice.
Cena: una zuppa, due primi semplici oppure un pasto di carne.
La guida accompagnante vi è utile nella scelta e l’ordinazione dei pasti e delle bevande.
Il costo delle bevande mediamente varia da 0,5 a 4-7 Euro (tazza di te – birra, 650 ml).
Le Lodges provvedono a servire acqua potabile (bollita e filtrata) contro pagamento, potete farvi riempire le borracce.
Noi consigliamo di usare disinfettanti per acqua da bere come il “Micropur” o “Amuchina”, reperibili in Italia nelle drogerie o negozi specializzati outdoor, meno spesso nelle farmacie.
Biscotti, altre bevande e servizi di qualsiasi tipo sono esclusi (“Bar bill”) dalla nostra “pensione completa in trekking”.
Deluxe lodges
La cucina è sempre ottima, igienicamente preparato e servita.
Non dovrebbe mancare nulla, anche se naturalmente i menu sono meno ricchi che negli alberghi in città. Quando previsto questa sistemazione, i pasti includono sia piatti di carne che non. Mediamente i pasti includono:
Colazione: caffè o tè, toast, pancake, porridge/muesli con latte, uova in ogni stile, marmellata, miele e burro, succhi di frutta.
Pranzo: una zuppa e un primo, un dolce (fetta di torta, yogurt, mela o simile), acqua, caffè o tè.
Cena: una zuppa, primo, secondo anche di carne, dolce (fetta di torta, yogurt, mela o simile).
Tutte le Deluxe Lodges mettono a disposizione gratuitamente acqua potabile (bollita/filtrata) per riempire le borracce. Noi consigliamo in caso di dubbio di usare disinfettanti per l’acqua da bere come il “Micropur” o “Amuchina”.
Come si mangia nei campi tendati
I pasti saranno effettuati nei campi tendati, in caso siano previsti dei pernottamenti in Lodge semplice, si riferisce solo allora ai “pasti in trekking in lodges” descritti sopra e alcune volte a picnic (pranzo al sacco).
I pasti nei campi sono di norma più variegati e cucinati al momento, tenendo conto dell’igiene.
Le bevande fornite sono te, caffè, cioccolata calda, succhi di frutta concentrati così come l’acqua potabile.
Abbigliamento ed equipaggiamento
A Kathmandu, è possibile acquistare tutta l’attrezzatura ed equipaggiamento necessario per il trekking.
Ricordati che la sacca per il trekking la ricevi al arrivo in Kathmandu da noi e la borsa o valigia con le cose che non ti servono in trekking, puoi depositare in albergo e riprenderla al rientro dal trek.
Si trovano sia negozi di abbigliamento da montagna e anche moltissimi negozi che vendono equipaggiamento “non ufficiale” a prezzi convenienti. La qualità spesso non raggiunge l’originale, ma per un trekking anche impegnativo, spesso può essere sufficiente.
A Kathmandu è anche possibile noleggiare l’attrezzatura solo per i giorni necessari come giacche pesanti, sacco a pelo e tutto l’occorrente per il trekking se per caso hai dimenticato qualcosa!
Qui trovate una lista, testata da noi, per un trekking medio-impegnativo o impegnativo di 15-20 giorni in primavera/autunno:
- – 1 sacco a pelo adatto anche per basse temperature
- – 1 scarpe da trekking con sostegno per caviglie
- – 3 Magliette tecniche maniche lunghe
- – 2 camicie tecniche maniche lunghe
- – 5 magliette di cotone
- – 1 pile tecnico / windstopper
- – 1 pile
- – 2 pantaloni lunghi trek
- – boxer
- – 4 calze trekking
- – 2 calze
- – 1 calze di lana
- – 1 giacca leggera “guscio” / wind-rain stopper
- – 1 giacca a vento pesante
- – 1 pantalone comodo
- – 1 cuffia
- – 1 sciarpa
- – 1 paio di guanti caldi
- – 2 occhiali da sole
- – 1 scarpe escursionistiche leggere
- – 1 cappellino
- – 1 paio di ciabatte
- – 1 paio di pantaloncini corti (sconsigliato per le donne!!)
- – 2 asciugamano tecnico
- – 1 sapone biodegradabile
- – 1 spazzolino
- – 1 dentifricio biodegradabile
- – 2 borraccia da 1 litro
- – 1 ghette
- – Mollette e spago per stendere i vestiti lavati
- – Sapone di marsilia
- – Sacchetti di plastica (per i tuoi rifiuti e lavanderia sporca)
- – Kit medicinali vari
- – Cerotti per vesciche
- – Disinfettante
- – Carta igienica
- – Salviette biodegradabili
- – Crema solare con protezione 15 o più biodegradabile
- – Coltellino multiuso
- – Torcia frontale
- – Accendino
- – Carte da gioco
- – Libri
- – Block notes e penne
Fate qualche camminata a casa con le scarpe che utilizzerete durante il trekking, per evitare spiacevoli vesciche e dolori.